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Unità Pastorale Campobello di Mazara
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Rotocalco.dell'unità.pastorale.num.2.anno1

L'ottavo giorno > Anno 1

In Questo numero
  1. La preghiera per la Terra Santa e il Myanmar
  2. Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, Corpus Domini
  3. 25° Anniversario di nozze Cascio - Accardi
  4. Tre Fontane. La grotta di Maria Regina, uno spazio per la comunità
  5. Orientamenti pastorali per il 2021-‘22
  6. Martedì 15 giugno 2021 festa del Santo patrono San Vito Martire
  7. Festa del perdono
  8. Alla riscoperta del Pane azzimo
  9. Ritiro spirituale in preparazione al Sacramento dell Confermazione
  10. Catechesi sull'Eucarestia per gruppi di III anno ACR. Torretta Granitola
  11. Riunione del gruppo "Cristo Risorto"
  12. Veglia cresimandi alla grotta Maria Regina
  13. L'amore che guarisce
  14. Nuovi orari estivi Celebrazione Eucaristica

1.La preghiera per la Terra Santa e il Myanmar
Domenica 6 giugno al termine dell'Angelus, il Pontefice ha ricordato l'iniziativa dell'Azione Cattolica che si é tenuta martedì 8 giugno. Alle 13.00 l’Azione Cattolica Internazionale ha invitato  a dedicare un minuto per la pace, ciascuno secondo la propria tradizione religiosa, per la Terra Santa e per il Myanmar.
Piu volte il Pontefice ci ha invitato a riflettere sugli scontri in Terra Santa fra israeliani e palestinesi. "Mi chiedo: l'odio e la vendetta dove porteranno? Davvero pensiamo di costruire la pace distruggendo l'altro? In nome di Dio, faccio appello alla calma, e a chi ne ha la responsabilità di far cessare il frastuono delle armi, di percorrere l'avvio della pace, anche con l'aiuto della comunità internazionale". (Papa Francesco alla recita del Regina Caeli 16 maggio 2021).
Insieme abbiamo pregato secondo le intenzioni di Papa Francesco, affinché la preghiera ci aiuti a custodire i momenti difficili, a essere costruttori di unità, a rischiare la vita per il vangelo.
Enza Luppino

2.Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, Corpus Domini
Domenica 6 giugno Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, Corpus Domini. La solennità del Corpo e Sangue del Signore con il maestoso passaggio di Gesù Eucaristia per le vie del paese non ha avuto luogo, considerate le restrizioni del Covid 19 e il conseguente divieto delle processioni. Alla celebrazione delle 11.00 in Chiesa Madre hanno partecipano i bambini del percorso ACR che quest'anno riceveranno la Prima comunione.​ Al termine della celebrazione la solenne esposizione del Santissimo Sacramento e la benedizione eucaristica. Don Marco Pozza ci offre un’interessante riflessione: «Si Parla di un corpo, nell'epoca in cui il corpo è tutto. Di un corpo nato bambino e fattosi uomo con calma: di un corpo carezzato, tormentato, deposto, risorto. Il picco massimo della bellezza» lo visse sulla Croce.​
Ecce Homo!​ Sfigurato, si son voltati tutti a contemplarlo: fu l'attimo in cui iniziò a brillare la bellezza.​Una festa insensata oggi: il massimo della bellezza corporea è un corpo senza più bellezza. Gli inizi del Cristo stanno a Betlemme, (casa del pane).​ "Proprio lì Dio nella casa del Pane, nasce in una mangiatoia, come a dirci eccomi a voi come vostro cibo. Non prende, offre da mangiare; non dà qualcosa, ma se stesso.  Da Betlemme iniziamo a scoprire che Dio non è qualcuno che prende la vita, ma colui che dona la vita" ​(Cfr Papa Francesco, 24 dicembre 2018).
Come dice ancora don Marco Pozza: "Gesù scrisse il testamento, al cuore di Gerusalemme, attorno ad una tavola con del pane sopra. Dopo i trent'anni vissuti a più non posso la fragilità del Dio-Bambino non bastò più ai suoi occhi d'amante, d'amore, d'amato. Scelse di farsi cibo: materia da assaporare, da masticare, da gustare. È un Dio che dice agli amici "Questo é il mio corpo", è un Re che si fa mangiare, masticare, un Dio che dice: “Mangiami"! Quel Pane, deglutito come medicina è la speranza di Dio che il peccatore si converta. È un corpo che possiamo vedere e toccare nei fratelli poveri e sofferenti, un corpo che possiamo accarezzare e consolare. Ecco le parole del Santo Padre all'omelia della solennità del Corpus Domini del 6  giugno 2021: “Quando si avvicina qualcuno che è ferito, che ha sbagliato, che ha un percorso di vita diverso, la Chiesa è una sala grande per accoglierlo e condurlo alla gioia dell’incontro con Cristo. L’Eucaristia vuole nutrire chi è stanco e affamato lungo il cammino, non dimentichiamolo". ​Continua il Pontefice: “La Chiesa dei perfetti e dei puri è una stanza in cui non c’è posto per nessuno; la Chiesa dalle porte aperte, che festeggia attorno a Cristo, è invece una sala grande dove tutti possono entrare”. Delle solenni liturgie, solo l'amore resta e il Pontefice sottolinea che questo “Amore” siamo chiamati a viverlo per celebrare l’Eucaristia. Non possiamo​ spezzare il Pane della domenica se il nostro​ cuore è chiuso ai fratelli. ​Non possiamo​ mangiare questo Pane se non diamo​ il pane all’affamato.​Non possiamo condividere questo Pane se non condividiamo le sofferenze di chi è nel bisogno. Sant’Agostino ci ricorda che il pane non è preparato a partire da un solo, ma da numerosi grani. Prima che questi grani diventino pane devono essere macinati. Ciascuno di noi ha bisogno di uscire della propria individualità ed accettare la compagnia di coloro che condividono il pane con lui.​ Abbiamo bisogno di essere liberati da tutto quello che ci blocca e ci isola: timore e sfiducia gli uni verso gli altri, avidità ed egoismo, mancanza di volontà di accettare il rischio della vulnerabilità alla quale ci esponiamo quando ci apriamo all'amore.​​
«Ave, verum Corpus, natum de Maria Virginevere passum, immolatum in cruce pro homine,cuius latus perforatum unda fluxit et sanguine,esto nobis praegustatum in mortis examine»
Rossella Leone

3.25° Anniversario di nozze Cascio-Accardi

La coppia Leo Cascio, Enza Accardi (catechista del cammino  ACR), nella solennità del Corpus Domini riceve la benedizione per il  25° anniversario di nozze, accompagnati dai bambini del catechismo.

4.Tre Fontane. La grotta di Maria Regina,uno spazio per la comunità
Carissimi amici e parrocchiani, con grande gioia mi appresto a raccontare brevemente la storia di un "luogo", che da sempre ho tenuto nel cuore e da sempre mi ha inspirato. Del resto noi stessi siamo Luogo, Tempio dello Spirito Santo. E conseguentemente a questo anche le nostre case, gli spazi, le famiglie, tutto ciò che ci circonda, oltre alle relazioni interpersonali, possono diventare e hanno la vocazione a diventare spazio abitato da Dio, segno di quel Regno che Gesù spesso racconta nelle parabole. Circa 10 anni fa, su un terreno a Tre Fontane che era di mio padre,  dove da bambini passavamo l'estate, ebbi l'ispirazione di creare una piccola grotta simile a quella di Lourdes, un angolo di preghiera, per accogliere quanti chiedessero ascolto e cercassero Dio. Recuperai delle pietre di campagna e la Provvidenza mi fece trovare anche le persone giuste al momento giusto per lavorare a questa iniziativa. Ogni anno poi, d'estate, quando torno in Sicilia, aggiungo qualcosa, una piccola statua, delle luci... e il luogo si arricchisce (pur nella semplicità e povertà in cui è nato). È già il secondo anno in cui d'estate possiamo usufruirne per momenti di preghiera, la Celebrazione Eucaristica, giornate di ritiro e di campo per i ragazzi. Sono onorata del fatto che il Signore si serva di questo spazio che come il piccolo seme della parabola di domenica scorsa, può diventare un grande  albero dove gli uccelli vengono a fare il nido. Lo scorso anno, con il parroco, Don Nicola Patti, pensammo che sarebbe bello intitolare la grotta a "Maria Regina", dal momento in cui l'area è stata aperta ai fedeli, il 22 agosto, memoria liturgica di Maria Regina, con un momento di Adorazione Eucaristica.

Quest'anno ci siamo riuniti per la solennità del Sacratissimo cuore di Gesù, venerdì 11 giugno. I prossimi appuntamenti saranno il 22 giugno, per una celebrazione eucaristica con le catechiste, per i Santi Pietro e Paolo, il 29, per una veglia di preghiera con i cresimandi. Sentitevi sempre i benvenuti nella Casa di Maria, in ogni momento e circostanza della vostra vita, per un momento di silenzio e preghiera o per organizzare attività di gruppi vari. Dio vi benedica e un grazie particolare al Parroco Don Nicola e alle belle famiglie che gravitano e lavorano attorno alla parrocchia.
Suor Erina

5.Orientamenti pastorali per il 2021-‘22
  • Orientamenti pastorali per il 2021-‘22.
  • Testimonianza della carità e cura delle fragilità
  • La parola di Dio
  • Ritornare al cuore della grazia
  • Celebrazione dei sacramenti dopo un tempo di discernimento Sospeso il ruolo dei padrini
  • Un incontro mensile per i genitori dei ragazzi che frequentano la catechesi.
Mons. Domenico Mogavero
Lunedì 14 giugno 2021 alle 19.00 nella chiesa di San Vito a mare il vescovo mons. Domenico Mogavero ha presentato le nuove linee guida del piano pastorale 2021-2022. Dopo la criticità del Covid - 19 "NULLA SARÀ PIÙ COME PRIMA", il nostro vescovo ci indirizza su nuovi orizzonti da raggiungere, sulla scia del tema "IL DESERTO FIORIRA " delle linee guida dell'anno pastorale precedente. Ecco i quattro appelli dettati dal vescovo: “La fragilità come dono”, “la testimonianza della carità”, “l'ascolto della Parola” e “il dono della Grazia”. Nel primo appello, la fragilità come dono, il vescovo ci chiede di saper essere: "Comunità che sanno accogliere le fragilità, per un superamento delle barriere relazionali. Le fragilità ci chiedono una forte conversione nella linea della tenerezza, unico antidoto al disinteresse all'indifferenza". Il vescovo ribadisce: "Le comunità parrocchiali sono chiamate a rivolgere uno sguardo attento e discreto alle fragilità del territorio che abitano". Nessuno può rimanere indietro o isolato. Circa il secondo appello, la testimonianza della carità, mons. Mogavero insiste sulla carità come testimonianza di vita, lontana da ogni forma di mero assistenzialismo. Una carità che si prende cura delle fragilità e che non delega ad altri tale compito. In questo senso la comunità tutta dovrebbe riscoprirsi ospedale da campo che accoglie e cura le fragilità. Il vescovo ci invita a fare dei poveri del territorio "i protagonisti dell'azione pastorale liberati dalla loro condizione di fastidiosi compagni di viaggio". Ma chiediamoci: - "Se un povero si avvicina ai nostri momenti di liturgia o preghiera, o partecipa a un ritiro spirituale della parrocchia, o viene invitato a un pellegrinaggio quale sarà la reazione della comunità"? Concretamente i poveri devono abitare le nostre comunità, senza remore o pregiudizi alcuni. Tra i poveri gli ultimi fra gli ultimi, ovvero gli anziani, i malati, gli ospiti delle residenze sanitarie assistite.
Terzo appello, l'ascolto della Parola. Il vescovo sottolinea la debolezza di fede diffusa tra la gente, conseguenza dello scarso nutrimento della Parola di Dio. Per accostarci più assiduamente alla Parola di Dio nei percorsi della fede il vescovo individua, tra l'altro, nella famiglia il centro della testimonianza del Vangelo: prima educatrice alla fede, scuola di catechesi e aula liturgica. Viene sottolineata l'importanza dei social. È necessario essere operatori pastorali e testimoni digitali della fede, per non rimanere fuori da questo nuovo aereopago. Una svolta per il percorso catechistico che ad oggi ha dimostrato poca efficacia. Il vescovo comunica: "Da settembre il nuovo percorso sarà ridotto da 5 a 4 anni, da concludersi con la contestuale celebrazione dei sacramenti della Cresima e dell'Eucaristia. Un quinto anno, a carattere mistagogico. Anche i genitori saranno chiamati a mettersi concretamente in cammino con un incontro mensile. Il vescovo sottolinea altresì la necessità di investire sulla preparazione dei catechisti, per i quali diventa requisito necessario la frequenza della scuola diocesana di formazione teologica, per ricevere il mandato di catechisti. Il vescovo intende recepire la Lettera apostolica in forma di "Motu proprio" di papa Francesco "Antiquum ministerium" del 10 maggio 2021, con la quale il Pontefice istituisce il ministero del catechista. Tutta la comunità ecclesiale è ministeriale, nella molteplicità dei servizi e nella testimonianza del vangelo. Per tale motivo la formazione, unita al cammino spirituale, rimane una priorità. Quarto e ultimo appello, il dono della Grazia. Il vescovo evidenzia lo scollamento tra i sacramenti e la vita quotidiana. Occorre un attento discernimento verso coloro richiedono i sacramenti:  accompagnare, ad esempio, le coppie  che richiedono il Battesimo per i propri figli, o le giovani coppie dei fidanzati che intendono celebrare il sacramento del matrimonio. È necessaria la presenza di una comunità che si metta in cammino con questi nostri fratelli che "occasionalmente" si avvicinano alla parrocchia e rimotivare la domanda di "fede", spesso ridotta alla semplice richiesta di una cerimonia. Al fine di purificare la prassi sacramentale e andare cuore della grazia, ad experimentum, a partire dal primo gennaio 2022 sarà abolito il ruolo dei "padrini", sia per il sacramento del Battesimo che per la Confermazione. Una nota circa il sovvenire alla necessità della comunità parrocchiale. Il vescovo ha recepito un testo della Congregazione per il clero in riferimento alla celebrazione dei sacramenti: “Si tratta di un’offerta libera”, dettata dalla buona coscienza e dallo spirito di corresponsabilità. In nessun caso la celebrazione di un sacramento è legata all'obbligatorietà dell'offerta. L'anno pastorale trascorso é stato un tempo diverso con percorsi e spazi nuovi da abitare nelle parrocchie. In questo tempo vissuto come Kairòs, l'Unità Pastorale ha cercato di reimpostare le dinamiche di una nuova logica pastorale, su modello della "Chiesa Del Grembiule", così come gli orientamenti pastorali ci indirizzano. Una chiesa che cerca di uscire dalle mura del Tempio, che vuole andare incontro ai disagi di questo tempo, che cerca di portare il primo annuncio agli ultimi, ai disperati, a chi vive nelle periferie della vita. Chiediamo a Dio la grazia di saper essere comunità sempre più autentiche e credibili. Sarà sicuramente un modello di cammino impegnativo, nello stile della testimonianza e del primo annuncio, a cui le nostre comunità devono riorientarsi.
Rossella Leone

6. Martedì 15 giugno 2021 festa del Santo patrono San Vito Martire

La celebrazione Eucaristica alle 19.00 si è svolta in Chiesa Madre, presente il sindaco. A causa delle restrizioni dovute al Covid, per il secondo anno, non c'é stata la consueta processione del Santo Patrono.  Il parroco affida a San Vito i giovani e le famiglie del nostro paese. Alla fine della celebrazione il sindaco consegna le chiavi della città al Santo Patrono.

PREGHIERA A SAN VITO MARTIRE
O glorioso martire san Vito, noi,
pieni di speranza e di fiducia,
ti offriamo i nostri cuori,
affinché tu interceda presso il trono di Dio
per purificarli da tutti quegli
affetti che sviano dal sentiero del
bene e dell’amore che tu ci hai
insegnato con la tua vita.
Non permettere, o glorioso testimone di Cristo,
che noi, nel faticoso pellegrinaggio terreno,
siamo vinti dalle forze del male,
dalle suggestioni del mondo,
dai piaceri della carne.
Ottieni per tutti noi dal nostro
Redentore la grazia di pentirci
del male fatto e la gioia di vivere
nell’operare il bene per poter un giorno
lodare insieme con te Dio Padre che,
insieme al Figlio e con lo Spirito Santo,
vive e regna nei secoli dei secoli.
Amen

7. Festa del perdono

Mercoledì 16 e venerdì 18 giugno due gruppi di bambini dell’ACR del secondo anno del cammino di iniziazione cristiana hanno fatto esperienza, per la prima volta, del sacramento della Riconciliazione o festa del Perdono ed ha conosciuto il volto misericordioso di Cristo, il volto del Padre Buono.
Ogni bambino accompagnato dai propri genitori si è accostato per la prima volta e con un po’ di emozione, al sacramento della riconciliazione. È stato molto significativo per ogni bambino vivere questo incontro come un momento personale con il Padre che perdona avendo accanto i genitori che sin dal giorno del battesimo hanno assunto l’impegno di educarli nella fede in Dio Padre come Cristo ci ha insegnato. Ci siamo serviti di alcuni segni: le brocche  piene  di acqua,  il cuore nero ( segno delle nostre manchevolezze e dei nostri peccati), il cuore rosso ( segno del cuore perdonato che è capace di amare) le magliette bianche con il cuore realizzate con il cartoncino, le Perledono: la perla bianca o del bene, la perla gialla o della gioia, la perla rossa o dell’amore, la perla verde o della vita, la perla blu della riconciliazione. Con il sacramento della riconciliazione i bambini hanno scoperto di essere per Dio delle perle preziose con la certezza che, nel SUO CUORE GRANDE, ci siamo proprio tutti. Grazie don Nicola per aver guidato con tenerezza i bambini in questa avventura di fede, ma grazie anche per averci dato la possibilità di stare accanto a questi bambini in maniera più intensa che li ha portati alla scoperta di far parte della grande famiglia che è la Chiesa e che Dio Padre ci ama e ci aspetta sempre a braccia aperte. Grazie a voi genitori che seguite i vostri figli e li precedete nel cammino della fede; la vostra presenza accanto a loro come guida familiare in questo percorso condiviso è stato di fondamentale importanza. Vi chiediamo di non lasciarli mai soli perché è importante che vostro figlio senta che condividete con lui il cammino di crescita spirituale che sta percorrendo.


Enza Accardi, Patrizia Accardi ed Enza Luppino

8. Alla riscoperta del Pane azzimo

Mercoledì 16 e venerdì 18 giugno due gruppi di bambini dell’ACR del secondo anno del cammino di iniziazione cristiana hanno fatto esperienza, per la prima volta, del sacramento della Riconciliazione o festa del Perdono ed ha conosciuto il volto misericordioso di Cristo, il volto del Padre Buono. Ogni bambino accompagnato dai propri genitori si è accostato per la prima volta e con un po’ di emozione, al sacramento della riconciliazione. È stato molto significativo per ogni bambino vivere questo incontro come un momento personale con il Padre che perdona avendo accanto i genitori che sin dal giorno del battesimo hanno assunto l’impegno di educarli nella fede in Dio Padre come Cristo ci ha insegnato. Ci siamo serviti di alcuni segni: le brocche  piene  di acqua,  il cuore nero ( segno delle nostre manchevolezze e dei nostri peccati), il cuore rosso ( segno del cuore perdonato che è capace di amare) le magliette bianche con il cuore realizzate con il cartoncino, le Perledono: la perla bianca o del bene, la perla gialla o della gioia, la perla rossa o dell’amore, la perla verde o della vita, la perla blu della riconciliazione. Con il sacramento della riconciliazione i bambini hanno scoperto di essere per Dio delle perle preziose con la certezza che, nel SUO CUORE GRANDE, ci siamo proprio tutti. Grazie don Nicola per aver guidato con tenerezza i bambini in questa avventura di fede, ma grazie anche per averci dato la possibilità di stare accanto a questi bambini in maniera più intensa che li ha portati alla scoperta di far parte della grande famiglia che è la Chiesa e che Dio Padre ci ama e ci aspetta sempre a braccia aperte. Grazie a voi genitori che seguite i vostri figli e li precedete nel cammino della fede; la vostra presenza accanto a loro come guida familiare in questo percorso condiviso è stato di fondamentale importanza. Vi chiediamo di non lasciarli mai soli perché è importante che vostro figlio senta che condividete con lui il cammino di crescita spirituale che sta percorrendo.


Enza Accardi, Patrizia Accardi ed Enza Luppino

9. Ritiro spirituale in preparazione al Sacramento dell Confermazione

Il 21 giugno a Torretta nella parrocchia Maria Assunta Stella del Mare si sono riuniti un gruppo di cresimandi. Meraviglioso è stato vederli attenti all'ascolto della catechesi sullo Spirito Santo. Interessante l'esperienza del laboratorio sul sale colorato. "Se il sale perdesse il suo sapore con che cosa lo si potrà rendere salato? dice il Signore. Un sale che non teme di sciogliersi e soprattutto di lasciarsi attraversare dai "colori" dello Spirito.
Le catechiste: Thea Luppino, Maria Grazia Giambanco, Maria Indelicato, Fina Bono, Maria Grazia Attolini.

10. Catechesi sull'Eucarestia per gruppi di III anno ACR. Torretta Granitola

Giovedì 17 giugno a partire dalle ore 16:00 un gruppo di ragazzi dell’A.C.R. hanno partecipato a un ritiro spirituale presso la chiesa di Torretta Granitola, dedicata a Maria Assunta Stella del mare. I ragazzi, guidati dalle catechiste Lea Salluzzo, Vincenza Leggio, Nadia Gabriele, Rosa Piro, Daniela Grimaldi e dal parroco Don Nicola Patti, hanno vissuto un'esperienza di riflessione, raccoglimento e preghiera, ma anche di gioco e divertimento.
La stessa esperienza è stata vissuta il 23 giugno da un altro gruppo di ragazzi e ancora si ripeterà con altri appuntamenti per gruppi di ragazzi, secondo i tempi di ciascuno. L'esperienza del Covid 19 ci ha costretti a lavorare con gruppi più ristretti e mettere in pratica uno dei principi della catechesi che è quello della "personalizzazione" degli itinerari. È inverosimile, infatti, che un gruppo numeroso di ragazzi assuma lo stesso ritmo nel cammino della fede. Dobbiamo uscire da una logica di massa nei processi di iniziazione cristiana.
Negli incontri abbiamo trasmesso ai ragazzi una catechesi sul Sacramento dell’Eucaristia, con riferimenti alla Pasqua ebraica. Il messaggio è stato reso più esplicito con la preparazione del pane azzimo (il pane della fretta). Successivamente i ragazzi si sono cimentati in attività ludiche, momento importante per un sano divertimento, stare insieme con amore. Il pomeriggio si è concluso con la celebrazione del Sacramento della Riconciliazione.

I ragazzi hanno avuto la gioia di stare insieme. Spesso dimentichiamo che l'esperienza comunitaria e le relazioni devono stare al centro dei percorsi di educazione alla fede. In maniera semplice, i nostri fanciulli sono stati una piccola comunità con Gesù, la cui parola ha trovato spazio nella purezza dei loro cuori.

11. Riunione del gruppo "Cristo Risorto"

Lunedì 31 maggio  2021 torna a riunirsi il gruppo "Cristo Risorto" del  Rinnovamento nello Spirito Santo.
Il gruppo si è ritrovato per il mese di giugno ogni lunedì  alle 19.00 a San Giovanni Battista per la preghiera di lode.

12. Veglia cresimandi alla grotta Maria Regina

La storia della vocazione del profeta Samuele, raccontata nel terzo capitolo del "Primo libro di Samuele", ha alcuni tratti in comune con la storia di ogni vocazione. Nei giorni del profeta Samuele "la parola del Signore era rara" (1Sam 3,1): c'erano pochi profeti e sembrava quasi che il Signore avesse abbandonato il popolo che aveva formato liberandolo dall'Egitto; il profeta Samuele ruppe questo silenzio. Anche oggi, a tratti, potremmo avere l'impressione che il Signore abbia abbandonato la Chiesa, ma sappiamo che noi battezzati siamo profeti a immagine di Gesù e quindi, come Samuele, destinatari di una vocazione personale. Può trattarsi della vocazione al sacerdozio o al diaconato, alla vita consacrata, al matrimonio, all'impegno nel lavoro o nel volontariato, ma in ogni caso si tratta della chiamata a ciò che realizza pienamente la nostra felicità. La sera dello scorso 29 luglio, nella frazione di Tre Fontane, ho avuto l'opportunità di parlare della mia vocazione, e della vocazione di ogni cristiano, a un numeroso gruppo di ragazzi della comunità dell'Unità Pastorale di Campobello di Mazara, i quali in queste settimane stanno ricevendo il sacramento della Cresima e stanno completando così la loro iniziazione cristiana. Il momento di preghiera è stato organizzato dal parroco don Nicola Patti e guidato da don Davide Chirco, assistente del vescovo per la formazione dei futuri sacerdoti. Vi hanno partecipato anche gli altri seminaristi della diocesi di Mazara del Vallo, le catechiste che hanno curato la formazione dei ragazzi cresimandi, il coro "Voces de Esperanza", che ha animato la preghiera con il canto. L'iniziazione cristiana è un inizio, l'inizio di un cammino che dura tutta la vita e che sempre ci chiede di fare silenzio dentro di noi per ascoltare la parola di Dio che ci chiama, lasciandoci guidare anche da quelle voci che sono un'eco fedele della sua parola, come è stata la voce di Eli per Samuele. "Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta" (1Sam 3,9).
Erasmo Barresi (seminarista)

13. L'amore che guarisce
La vittoria di Elisa sulla malattia é la storia che ha commosso un'intera comunità. Il 22 giugno Elisa dopo otto mesi di degenza, ritorna a casa dalla sua famiglia.
È l'amore che guarisce!
Alla fine di questa lunga storia di fede e di amore, sconforto e speranza, ad attenderla sull'uscio della casa di cura Vittoria, nel giorno delle sue dimissioni, ci sono le operatrici della caritas Enza Lupo e Rossella Leone, il parroco don Nicola Patti.
La storia di Elisa ci educa ad essere comunità credibili attraverso il servizio alla carità, all'accoglienza, alla cura alle fragilità a cui tutti siamo chiamati senza deleghe. Non lasciamoci ingannare dal grande peccato nei confronti del povero che é l'indifferenza! "In loro è nella loro debolezza, c'è una forza salvifica e se agli occhi del mondo hanno poco valore, sono loro che ci aprono la via del cielo, sono il nostro passaporto per il paradiso"(Papa Francesco)
Elisa pian piano sta recuperando la propria autonomia, noi le siamo accanto e continueremo  a sostenerla nel suo cammino.
Grazie ancora a tutta la comunità che ha pregato e ha sostenuto questa nostra sorella.
Un plauso all'equipe medica della casa di cura "Vittoria".
Un grande riconoscimento alla diocesi che attraverso la caritas diocesana e la fondazione San Vito Onlus ha sostenuto ogni criticità sovvenuta durante la degenza.
Elisa vi ringrazia tutti di cuore, il suo desiderio é quello di poter ritornare presto in parrocchia.
TI ASPETTIAMO ELISA!
Enza Lupo
Rossella Leone
Corresponsabili Caritas


"VI ABBRACCIO TUTTI, RITORNO A CASA!"

14. Nuovi orari estivi Celebrazione Eucaristica




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