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L'ottavo giorno > Anno 1
Domenica 7 Novembre 2021
Taranto. Settimana Sociale. La voce di Papa Francesco
In Questo numero
- Partanna. Pellegrinaggio Madonna della Libera.
- Orto sociale a Torretta.
Noi siamo custodi del del creato - Chiesa Madre. 7 ottobre. Il diacono permanente dott. Ferracane
- Carlo Acutis: la santità quotidiana come progetto di vita
- Avvio percorso catechistico.
Si prosegue insieme dialogando - Sinodo. Un cammino di discernimento in ascolto dello Spirito
- Taranto. Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro #tuttoèconnesso
- Azione Cattolica Campobello. Incontro consiglio diocesano
- Covid19: Green pass si o no?
- Al campo. Chi te lo fa fare?
- Campobello. Nonna Ninfa compie 100 anni
- Halloween Si- Hallowenn No. Dov'è l'inganno?
- Rubrica: Voce alle Famiglie
- Rubrica: Franciscus Papa
1.Partanna. Pellegrinaggio Madonna della Libera.
La prima domenica di ottobre a Partanna si festeggia la Madonna della Libera. Un gruppo di amici mi ha coinvolta a fare il pellegrinaggio a piedi da Castelvetrano a Partanna fino al Santuario, una grande gioia per me.
Esperienza bellissima ed emozionante che ormai ripeto da quattro anni. Domenica 3 ottobre siamo partiti alle quattro del mattino da Castelvetrano, con l’amore di Gesù e di Maria ci siamo messi in cammino. Sono circa 13 km di emozioni, durante il tragitto recitiamo il Santo Rosario, cantiamo e preghiamo. Quando spunta l'alba é segno che ci siamo quasi, a un certo punto della salita si intravede il campanile della chiesa e così ci rendiamo conto che siamo ormai vicini all'arrivo.
Insieme al gruppo, ogni anno sempre più numeroso, entriamo in chiesa, e passiamo davanti l’altare della maestosa statua della Madonna della Libera. Ad ogni ora viene celebrata la S. Messa, noi abbiamo partecipato alla celebrazione delle 8.00. Dopo la messa, come ogni anno, ci avviciniamo a toccare e salutare la statua della Madonnina.
A quel punto ti senti come se hai fatto qualcosa di molto bello per te e per gli altri, le fatiche svaniscono e io mi riprometto ogni volta, con la benedizione di Dio e la Madonna, di ripetere quest’esperienza meravigliosa per l'anno a venire.
Antonella Perricone
2.Orto sociale a Torretta.
Noi siamo custodi del del creato.
Noi siamo custodi del del creato.
“ Dobbiamo custodire queste cose belle che Dio ci ha dato; il creato è per noi: "viviamolo" bene, abitiamo la "Casa comune" come dono per l'umana famiglia!”
Lo scorso 6 ottobre nella chiesa "Maria Assunta Stella del Mare" a Torretta Granitola, è stato inaugurato l'orto sociale autunno-inverno, con la partecipazione di tutti i ragazzi del catechismo, delle loro famiglie e dei Catechisti.
Lo scopo è offrire ai ragazzi un orientamento sull’agire da cattolici, interpellando ogni cristiano ad una sana relazione con il Creato, incoraggiarli alla Sua custodia , attraverso le azioni quotidiane.
Nominadoli “Custodi del Creato" e consegnando loro le fasce con i quattro elementi della natura, Fuoco - Acqua - Aria - Terra si vuole avviare con i giovani un dialogo mirato alla sensibilizzazione sulle responsabilità sociali per il nostro pianeta, ad osservare la bellezza della natura, del cielo, del mare, della terra, del sole e delle stelle: Dei doni meravigliosi di Dio!
Papa Francesco spesso ci invita alla scoperta di un' ecologia integrale: la salvaguardia del Creato è responsabilità di tutti!
Durante la celebrazione, accompagnata dal coro Voces de Esperanza, oltre alla benedizione del nuovo Orto Sociale e di tutti gli animali domestici, sono state condivise col Vescovo documenti, immagini e parole dei protagonisti che raccontavano tutte le attività della scorsa estate dell’orto sociale, a testimonianza della continuità del progetto e della sua vivacità.
Un sentito grazie all'azienda Cammuca per la donazione delle piantine di cavolfiore, broccoletti e finocchi.
Presenti S.E. mons. Domenico Mogavero, il parroco don Nicola Patti, il sindaco Giuseppe Castiglione, il presidente della Fondazione "San Vito Onlus" Vito Puccio,, il responsabile di sede Cnr IAS Giorgio Tranchida.
Rossella Leone
3.Chiesa Madre. 7 ottobre.
Il diacono permanente dott. Ferracane
Il diacono permanente dott. Ferracane
Il vescovo invia all'Unità Pastorale di Campobello di Mazara il diacono permanente dott. Rosario Ferracane.
Abbiamo voluto concelebrare per la prima volta a Campobello nel giorno della Madonna del Rosario di cui il nostro diacono porta il nome.
Gli diamo il benvenuto e gli auguriamo un fecondo apostolato nella comunità di Campobello.
4.Carlo Acutis: la santità quotidiana come progetto di vita
Il 12 ottobre ricorre la memoria liturgica di Carlo Acutis, proclamato beato il 10 ottobre 2020 e amato da tanti ragazzi che già lo indicano come "l'influencer di Dio" e il patrono di internet.
Carlo, morto a 15 anni a causa di una leucemia fulminante, è il primo beato della generazione dei "millennials" e condivide con i coetanei le stesse passioni; per questo i giovani lo considerano un riferimento e un modello di santità più accessibile, perché lo sentono vicino e solidale.
Durante gli incontri dell'ACR abbiamo avuto modo di parlare ai bambini della straordinaria fede che ha manifestato sin da piccolo, restando comunque un ragazzo dei nostri tempi, appassionato di informatica e immerso nella società contemporanea.
Carlo è un ragazzo speciale che vive una relazione intensa con Maria e Gesù, alimentata dalla partecipazione quotidiana alla messa, insieme all'adorazione eucaristica, alla recita del santo Rosario e della Via Crucis.
Ha una grande consapevolezza: che il Santissimo Sacramento è "la medicina dell'anima per eccellenza", che opera costantemente nel cuore di ognuno, per cui ama stare in silenzio e in contemplazione davanti al Tabernacolo, affermando che come davanti al sole ci si abbronza, davanti a Gesù Eucaristia si diventa santi.
Nonostante questa profonda vita spirituale, Carlo rimane un ragazzo semplice, solare, socievole, brillante, dinamico e gioioso; suona il saxofono, ama studiare, gioca a pallone e con i videogiochi, progetta programmi al computer ed è un grande patito di internet che considera un ottimo strumento per evangelizzare e per comunicare valori e bellezza.
Il suo amore sconfinato per l'Eucaristia, che definisce "l'autostrada per il Cielo", lo porta a realizzare, da autodidatta e a soli 14 anni, una meravigliosa mostra di miracoli eucaristici sul web, che è diffusa in tutto il mondo.
Da giovane liceale diventa, con i compagni, promotore di valori cristiani come la purezza e la castità, contro il dilagare di una cultura che, nella società odierna e nei social network, li sminuisce e li degrada; è anche un appassionato difensore della vita a partire dal suo naturale concepimento, denunciando l'aborto come l'omicidio di un innocente.
Con la sua schiettezza parla ai giovani, superando gli stereotipi che li descrivono come pigri, coccolati, superficiali e narcisisti, mostrando loro che la felicità è seguire il Signore e realizzare il progetto che ha per ognuno di noi.
È un esempio affascinante che incoraggia i ragazzi a far emergere la propria originalità e unicità e li incita a non conformarsi ad una società che vuole creare solo una massa di fotocopie e che ammalia con i meccanismi del consumo e dello stordimento, asservendo tutti alle mode del tempo.
La santità è sempre originale e Dio ci accompagna in questo cammino con la grazia dei sacramenti.
Carlo ritiene che Gesù è molto originale perché riesce a nascondersi in un pezzetto di pane ed è la meraviglia di un Dio che ama e si dona, aumentando, poco alla volta, anche la nostra capacità di amare e donare.
Oltre alla sua fede,anche la sua carità è umile: è sempre pronto a cedere la merenda e i giochi ai compagni o la sua paghetta ai poveri ,senza trattenere nulla per sé, con la certezza che la felicità non è rimanere ripiegati su sé stessi ma è avere lo sguardo rivolto verso Dio e il prossimo, intravedendo un orizzonte chiaro che è l'eternità.
Con la consapevolezza che Dio in questo mondo non ci risparmia la valle oscura e che sempre ci sostiene nei momenti dolorosi, accetta e accoglie, con una serenità disarmante, la terribile diagnosi e, presagendo la morte imminente, offre la sua vita per il papa, per la Chiesa e per andare diritto in Paradiso.
Una vita spezzata giovanissima, sorretta da una fede incrollabile fino all'ultimo respiro, che ha saputo riflettere, con la sua gioia, la luce di Dio che conquista e che riempie la vita.
Per tutti noi, giovani e adulti, è un invito a meditare sulle nostre esistenze e a riaccendere la scintilla di bene che lo Spirito Santo ha immesso in fondo al cuore di ognuno, impegnandoci a rinnovare le nostre vite e a realizzare il sogno che Dio ha avuto per noi sin dall'eternità.
Enza Accardi
5.Avvio percorso catechistico.
Si prosegue insieme dialogando
Si prosegue insieme dialogando
Si riparte per un nuovo anno, carichi di slancio e progetti da condividere, camminando.
Sabato 16 ottobre, nella Chiesa madre di Campobello di Mazara, è stato dato l'avvio al nuovo anno catechistico. Nell'anno in cui la proposta dell'A. C. R. invita a scoprire la bellezza di un'esistenza disegnata "su misura" per ciascuno, estro e maestria, arte e mestiere hanno qualcosa da dire alla vita di tutti i giorni: come un buon sarto, ciascuno di noi è chiamato a coltivare capacità e abilità, in un “taglia e cuci” che darà forma alla propria originalissima storia.
Sono stati invitati i bambini di 2 e 3 anno Comunione con le loro famiglie perché proprio la famiglia, secondo i nuovi orientamenti pastorali, è posta al centro di ogni dimensione ecclesiale ed ecclesiologica ed è proprio da lì che bisogna ripartire in quanto il momento catechistico parrocchiale non è fine a se stesso, ma ha necessariamente bisogno dei molteplici momenti e delle occasioni che la vita quotidiana e la relazione di prossimità con gli altri offrono, poiché questi sono “luoghi” per rivisitare e attuare, in parole e gesti, quella fede che viene annunciata e approfondita nella catechesi. In tal modo l’esperienza dei ragazzi potrà essere anche "su misura" per tutta la famiglia.
I bambini sono stati accolti dal parroco don Nicola e dalle catechiste, che hanno preparato per loro un’attività (la realizzazione di una coperta patchwork) che facesse capire loro quanto insieme, anche se ognuno diversi, siamo una comunità. La diversità ci rende uguali, speciali come individui e come parti che collaborano all’interno di un gruppo. Gesù vive in mezzo a noi se noi, con la nostra vita che si rinnova, lo rendiamo presente.
Sono stati poi coinvolti nella partecipazione alla Celebrazione Eucaristica, presieduta da don Davide Chirco, rettore del seminario, con dei servizi, momento che li ha gratificati tanto perchè i bambini si sono sentiti parte integrante della Chiesa.
In questa occasione sono stati accolti nella nostra comunità il seminarista Daniele La porta e il diacono dott. Rosario Ferracane.
E’ stato davvero un bel momento di accoglienza che rimarrà impresso nei cuori di tutti.
Patrizia Accardo
6.Sinodo. Un cammino di discernimento in ascolto dello Spirito
Domenica 17 ottobre nella Cattedrale di Mazara, in comunione con la Chiesa Universale si è aperto il cammino sinodale diocesano. Papa Francesco: “ Il Sinodo non sia una convention ecclesiale ma un evento di grazia”.
Il Sinodo è uno degli avvenimenti più importanti della Chiesa, dove un organismo collegiale di circa 200 vescovi, rappresentativo di tutto l’episcopato cattolico, istituito dal papa Paolo VI (1965), ha la funzione di coadiuvare il pontefice nel governo pastorale di tutta la Chiesa
Con la nuova riforma voluta da Pontefice, il Sinodo dei vescovi non si limiterà più ad essere solo una assemblea di pastori e sarà costruita a fasi:
La prima, coinvolgerà le Chiese locali e durerà fino ad aprile: sarà la «consultazione del popolo di Dio».
La seconda fase “continentale” recepirà gli spunti emersi dal basso.
La terza ed ultima fase sarà l’incontro dei vescovi nell’ottobre 2023 in Vaticano.
Un progetto di sinodalità che emerge dalla sua enciclica Evangelii gaudium, dove è l’intera comunità ecclesiale, cioè l’intero popolo di Dio, che deve porsi nello stile e nelle opere proprie del Vangelo per essere buon Samaritano tra le complesse realtà dell’intera umanità.
Fare Sinodo vuol dire porsi sulla stessa via del Verbo fatto uomo: è seguire le sue tracce, ascoltando la sua Parola insieme alle parole degli altri. È scoprire con stupore che lo Spirito Santo soffia in modo sempre sorprendente, per suggerire percorsi e linguaggi nuovi.Lo Spirito ci chiede di metterci in ascolto delle domande, degli affanni, delle speranze di ogni Chiesa, di ogni popolo e nazione.
E anche in ascolto del mondo, delle sfide e dei cambiamenti che ci mette davanti. È un cammino di discernimento che si fa nell’adorazione, nella preghiera, a contatto con la Parola di Dio, che ci illumina.
Papa Francesco dice: "Non insonorizzate il cuore, non blindatevi dentro le certezze".
Incontrare, ascoltare, discernere sono i tre verbi che offre alla riflessione della Chiesa come bussola, all’inizio di questo percorso sinodale, ricordando che fare Sinodo significa camminare insieme sulla stessa strada con lo sguardo rivolto a Gesù.
Comunione partecipazione e missione le tre parole guida per proseguire il cammino.
Siamo pronti all'avventura di questo cammino condividendo le vicende dell’umanità?
Rossella Leone
7.Taranto. Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro #tuttoèconnesso
Dal 21 al 24 ottobre 2021 si é tenuta a Taranto la Settimana Sociale dei cattolici.
Il programma dell'Instrumentum laboris si incentra sulle tematiche della Laudato sì’ e della Fratelli tutti, nella prospettiva che le encicliche diventino per le componenti ecclesiali prospettive di vita, prospettive vocazionali, azioni che trasfigurano le relazioni con Dio, con gli uomini e con il creato.
Si affrontano il rapporto tra economia ed ecologia, tra ambiente e lavoro, tra crisi ambientale e crisi sociale. Non ci sono crisi separate le une dalle altre, bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale.
Come ci insegna Papa Francesco l'ecologia é una dimensione complessiva, spirituale, sociale e culturale che coincide con la vita quotidiana, nella denuncia delle ferite e degli abusi, per costruire il bene comune globale nel rispetto della casa comune. Occorre quindi un'economia circolare che consideri come dice il Papa, la cultura dello scarto un obbrobrio.
Da qui l'esigenza di progettare rispettando l'equilibrio delle necessità tra famiglia e lavoro, tempo libero e produttività.
Nel messaggio indirizzato ai partecipanti della 49° edizione della Settimana Sociale dei cattolici italiani, Papa Francesco esorta a “camminare con audacia sulla strada della speranza”.
Una via, spiega, che possiamo immaginare contrassegnata da tre cartelli. Il primo di questi cartelli, sottolinea il Papa, é
L' ATTENZIONE AGLI ATTRAVERSAMENTI, ovvero essere attenti a scorgere volti e storie che ci interpellano: migranti, disoccupati, ammalati, anziani, famiglie vittime di usura, imprenditori in difficoltà insomma nessuno escluso.
Il secondo cartello che il Papa immagina sulla strada della speranza é Il DIVIETO DI SOSTA.
Un invito a non rinchiuderci nelle sacrestie, a non formare gruppi elitari che si isolano. L’amore di Dio non è mai statico e rinunciatario, «tutto crede, tutto spera» (1 Cor 13,7): ci sospinge e ci vieta di fermarci.
Il terzo cartello è L'OBBLIGO DELLA SVOLTA.
Il Santo Padre usa una citazione di don Tonino Bello: "Non possiamo limitarci a sperare. Dobbiamo organizzare la speranza".
Il grido dei poveri obbliga le nostre coscienze a cambiare rotta, a tendere ad una conversione che tocchi ancor prima dell'ecologia ambientale, quella del cuore.
Presenti a Taranto il nostro Vescovo Mogavero con una delegazione della diocesi di Mazara del Vallo.
Rossella Leone
8.Azione Cattolica Campobello.
Incontro consiglio diocesano
Incontro consiglio diocesano
Mazara del Vallo, Giovedì 28 ottobre il Consiglio diocesano incontra i soci A.C. di Campobello nella chiesa S.G. Battista.
Dopo un momento di preghiera presieduta dal parroco don Nicola Patti, nonché assistente diocesano ACR, la presidente parrocchiale Viola Buffa da il benvenuto ai membri del consiglio diocesano presenti, mettendo in evidenza la situazione del gruppo, formato dalla presenza di adulti e adultissimi e da gruppi di ACR.
La presidente diocesana ringrazia per la calorosa accoglienza facendo presente che il consiglio diocesano, dopo il periodo critico che abbiamo attraversato, ha progettato il proprio cammino iniziando con l’incontrare tutti i soci dell’associazione nelle realtà parrocchiali. L’anno associativo che si apre davanti a noi è un anno davvero speciale, in cui alla gioia della ripartenza e alla consapevolezza che sono necessari nuovi stili e nuovi sguardi, si affianca l’incertezza per il possibile aggravarsi dell’epidemia e per le difficoltà delle comunità a ripartire.
Il consiglio vuole rassicurare che sarà al fianco delle realtà associative, perché “il cammino diventa meno gravoso se lo facciamo insieme”.
Il consiglio si propone di sostenere le associazioni parrocchiali per riprogettare e rilanciare la vita associativa attivamente e con fiducia, vivendo un tempo di Grazia, come parte viva e vitale della Chiesa di Mazara del Vallo, radicati più saldamente nelle nostre città e parrocchie e continuando nella nostra missione principale, cioè la formazione delle coscienze ad ogni età della vita.
Dagli interventi è emersa l’esigenza prendersi cura dei soci che non possono più allontanarsi da casa, una maggiore cura delle fragilità e la cura degli accierrini e delle loro famiglie.
Quest’anno siamo invitati a mettere Gesù al centro dei nostri percorsi, ad essere con lo sguardo fisso su di Lui, maturando “la capacità di guardare ogni cosa con gli occhi di Dio: uno sguardo sempre costruttivo, propositivo e, perciò, creativo”
I responsabili del settore adulti, Maria Caracci, e dell’ACR, Giacoma Fazio e Antonietta Vivona, presentando le guide per gli itinerari formativi, insieme agli altri membri del consiglio diocesano, si sono resi disponibili per accompagnare i settori nella ripartenza.
Enza Luppino
Presidente Azione Cattolica Diocesana
9.Covid19: Green pass si o no?
Nell'inverno del 2019 un virus estremamente contagioso è comparso nella città cinese di Wuhan, diffondendosi in seguito anche in Europa e nel resto del mondo, con costi elevati in termini di vite umane e gravi ricadute in campo economico e sociale.
La corsa contro il tempo per arrestare la curva dei contagi ha costretto i governi degli Stati coinvolti nella pandemia ad attuare drastiche misure di contenimento.
Lo slogan "Andrà tutto bene" ripetuto in ogni occasione, esposto sui balconi accompagnato da un beneaugurante arcobaleno, ha espresso la paura, la speranza e l'orgoglio di milioni di italiani.
In ambito scientifico la corsa per isolare il virus e donare, in tempi brevi, un vaccino efficace.
La campagna vaccinale diventa l’arma vincente.
Il Papa ha più volte spinto sui vaccini ribadendo che chi non si vaccina mette a repentaglio la vita altrui.
La Chiesa tutta, come anche la Diocesi di Mazara del Vallo, ha dato disponibilità agli assessorati regionali alla Salute di poter utilizzare i locali parrocchiali per la campagna di vaccinazione.
Oggi è finito il tempo dell’ “Andrà tutto bene”!
Ognuno di noi è chiamato a fare la propria parte con le armi che noi oggi abbiamo a disposizione: i vaccini, il Green pass, i tamponi, le limitazioni e le protezioni.
Purtroppo, il braccio di ferro sui vaccini è diventato molto ideologico: le restrizioni sono di sinistra, una maggiore libertà di cura e di limitazioni con dubbi sul vaccino è di destra. Qui non è in gioco la libertà costituzionale o la difesa verso un golpe, ideato da chissà quale mente diabolica.
È in gioco la vita di ognuno di noi. Meglio, allora, affidarsi ad una scienza in piccola parte imperfetta che ad una malattia certa che danneggia l'organismo e uccide.
Il Green pass è una scocciatura e una limitazione in più, ma necessaria anche perché sta accelerando la campagna vaccinale e permettendo di rilanciare la crescita.
Nelle manifestazioni di piazza, a parer mio, oltre alle posizioni antiscientifiche, emerge un malessere generalizzato, sociale ed economico, di sofferenza e disagio, iniziato già prima della pandemia. Diventa importante per gli organi di competenza ascoltare le posizioni di questa rabbia e cercare di dare delle risposte concrete.
Il dialogo dovrebbe essere alla base di qualsiasi sano dibattito e riflettere sul senso di responsabilità che accompagna le nostre scelte; un invito a mettere da parte le convinzioni personali e gli egoismi per il bene comune.
Enza Luppino
Presidente Diocesana Azione Cattolica
10.Al campo. Chi te lo fa fare?
Ieri, sabato 23 ottobre, avevo la macchina piena di coperte da portare al campo, all’ex-cementificio bruciato il 29 settembre scorso. Dopo l’incontro con le famiglie nella mia parrocchia sono partita direttamente, erano le 18.00 e dicevo “devo far presto perché tra poco è buio e non ci potremo nemmeno vedere in faccia!”. Vado là dove era bruciato tutto e qualche ragazzo mi viene incontro contento di vedere le coperte per loro e mi chiede anche magliette e pantaloni, ma la macchina era già piena, dico loro “verrò lunedì!”. Poi uno torna indietro e mi chiede qualcosa da mangiare perché non aveva nulla, rimango senza parole, non ho nulla, si è fatto buio, lui insiste, ha fame…decido e dico con un certo imbarazzo “Ci vuole un’ora, il tempo di andare a prendere qualcosa a Castelvetrano e torno, ci vuole un’ora!”- e parlavo sul serio, l’avevo deciso ed ero pronta a farlo. Lui, che mi guardava in faccia, mi ha creduto e ha detto sì. E così vado, preparo qualcosa attingendo dalla ‘provvidenza’ che già era arrivata e torno lì. Era passata un’ora e un quarto! Il sorriso di stupore, soddisfazione e gratitudine di quel ragazzo quando ha visto i fanali della mia macchina mi ha ripagato della fatica e della paura che un po’ mi veniva a quell’ora di sera!!!
Chi te lo fa fare?
Forse pensate che questa domanda sia rivolta a me?!
E invece io la rivolgo a lui, che si fida a vivere con poco e niente, che si fida e aspetta che io porti qualcosa da mangiare, che si affida ad un lavoro così faticoso, precario e spesso umiliante, come quello del bracciante stagionale, che condivide tutto quello che gli ho portato con tutti coloro che sono là nelle baracche, anche se non provengono dalla stessa città e forse nemmeno dalla stessa nazione… e che oggi sta tutto il giorno sotto l’acqua dentro una tendina o sotto una tetto fatto di cartone, coperte e telo di nylon…
E forse anche il tuo vicino di casa è in queste condizioni, e forse anche l’operaio per la tua terra è in queste condizioni….e chiedo a te, che vedi questa situazione nella tua città o conosci operai che vivono così: Chi te lo fa fare? Fare cosa? Appunto: cosa fai?
Bene, ora vi do anche la mia risposta: dentro di me c’è un intreccio di luci ed ombre, c’è un mistero che tiene insieme gli opposti e le differenze, c’è un chiaroscuro che delinea uno stile di vita dove
Solidarietà e Giustizia stanno insieme
Fatica e Gioia cantano in coro
Mio e Tuo si integrano
e allora, secondo la misura di tempo che è a me possibile (ognuno decida la sua!), vado ancora, mi avvicino, guardo in faccia alla pari, come fratelli e sorelle….e, prima di dare o di dire, ascolto e poi, prima di dare o di dire, sono colma di gratitudine per l’incontro avvenuto, e poi faccio quello che posso, solo quello che posso. Grazie!
Ad agosto, quando c’era tempo per studiare un pò italiano
Pronti a condividere anche con me il loro pasto
"Chi vuole unirsi a questa avventura, anche per i mesi a venire, può liberamente contattarmi".
Suor Luisa Bonforte
11.Campobello. Nonna Ninfa compie 100 anni
Mi chiamo Pietro e voglio raccontare la storia di mia nonna Ninfa Di Stefano.
Nasce il 20 ottobre 1921 da una famiglia molto umile, a Campobello di Mazara, dove trascorre ancora oggi la sua vita.Trascorre la sua infanzia insieme alle sue quattro sorelle e un fratello, per anni ha insegnato alle giovani ragazze di un tempo a ricamare e cucire le famose "cuttunine" dette oggi "trapunte".
A 28 anni conobbe mio nonno Pietro Indelicato, si sposarono ed ebbero 2 figli, Giuseppe e Antonino. Col tempo arrivarono anche 4 nipoti, Io, Ninfina, Riccardo e Fabrizio e 3 anni fa, anche una pronipote (mia figlia) di nome Anna.
A lei ancora oggi racconta tutte le sue poesie e storie antiche, allena la sua mente leggendo libri di preghiera. Per me sei come una seconda mamma e per questo voglio augurarti tutto il bene di questo mondo. Auguri per i tuoi 100 anni!
Tuo nipote Pietro
12.Halloween Si - Hallowenn No.
Dov'è l'inganno?
Dov'è l'inganno?
La festa di Halloween non è una nostra tradizione, nasce da un’antica tradizione celtica…. E questa l’abbiamo sentita…
La festa di Halloween è il capodanno delle sette sataniche ed è la notte in cui si svolgono riti satanici… e anche questa la sappiamo…
Ma in fondo è solo una scusa per fare festa… in fondo per i bimbi è l’occasione per uscire e divertirsi raccogliendo caramelle e dolcetti… in fondo chi vende vestiti, maschere e oggetti vari, chi organizza feste ci guadagna e fa girare l’economia!
In fondo è solo un carnevale! Che c’è di male?
Non sono mai stata per le battaglie ideologiche, quelle che fanno pensare che le idee cristiane sono perfette e tutto il resto è male e va combattuto… e non penso che i bimbi che vogliono divertirsi con una festa, che ormai è solo una moda, facciano nulla di male.
Penso però, che la mente umana, come qualsiasi altro organo, per nutrirsi e produrre cose belle e buone abbia bisogno di altrettante cose belle e buone! Penso che vedere mostri, streghe, fantasmi, come i cartoni animati violenti, come i film dell’orrore, non faccia bene a nessuno e non permetta alla nostra mente di riprodurre pensieri gioiosi, idee illuminanti, sogni creativi, desideri di bellezza e amore.
E poi, per avere paura, non ho bisogno di una ricorrenza… mi basta guardarmi allo specchio appena sveglia!
Sono cresciuta con la tradizione che l’1 e il 2 novembre, oltre ad essere giorno di vacanza a scuola (e già era bello per questo), era il giorno in cui si mangiavano la frutta martorana e i pupi di zucchero, erano i giorni in cui si andava in chiesa ad onorare i Santi, e al cimitero a pregare e a portare un fiore ai parenti defunti, e spero sempre che un giorno finirà la moda di vestirsi da mostri e festeggiare la paura e si ritornerà a ricordare il legame che unisce i viventi ai defunti che, anche se non più presenti fisicamente, ci aiutano e ci sostengono, legame che si alimenta con la preghiera nell’attesa del giorno in cui saremo, con loro, al cospetto di Dio, nella Vita Eterna.
Evelissima Monteleone
13.Rubrica: Voce alle Famiglie
Inebriati dai gradevoli profumi della terra, baciati sul volto dal tiepido calore del sole, ci siamo ritrovati in uno scenario naturale che scuote lo spirito e accoglie la piccola Chiesa ⛪️ della frazione di Torretta Granitola, dolce gioiello di fede che ci rannoda a Dio, alla presenza del Vescovo Monsignor Domenico Mogavero e il sacerdote Nicola Patti che con le loro doti carismatiche ci hanno toccato il cuore ❤️ e coinvolti in un incontro di notevole spessore spirituale per la semplicità e l’umiltà dei loro gesti e delle loro parole.
Ci hanno permesso di comprendere la profonda unione tra Dio, il creato e l’uomo, fonti di vita in tutta la loro forza e bellezza, in maniera congiunta alle catechiste, vere testimoni del Vangelo attraverso la semplicità degli elementi della natura.
Hanno 🌱 seminato nel cuore ❤️ dei nostri ragazzi semi di vita con l’auspicio che possano germogliare in sentimenti autentici, ricchi di valori e di fede, utilizzando percorsi alternativi fatti di gioco, musica, attività pratiche, mirati a coinvolgere le diverse fasce d’età.
Un cammino che ha dato ai nostri figli l’opportunità di crescere secondo i valori cristiani.
Margherita Fabiola Gennaro
Mercoledì pomeriggio, nella Chiesa di Torretta, si è svolto un bel momento di preghiera e riflessione comunitaria su temi importanti e di grande attualità: la custodia del creato.
L'incontro è stato molto arricchente grazie anche alla presenza del vescovo che si è rivolto ai bambini con parole semplici e attraverso esempi concreti.
I bambini, guidati anche dalle catechiste, hanno riflettuto sull'importanza di custodire la natura che Dio ci ha donato attraverso gesti e comportamenti concreti del quotidiano.
La benedizione degli animali domestici ha reso questo momento di comunione ancora più gioioso.
Eloisa Camera
La liturgia di sabato 16 ottobre ci ha stimolati a mettere sempre tanto impegno nelle attività che svolgiamo con umiltà, dedizione e amore per il prossimo cercando di abbattere le barriere sociali, culturali ed economiche perché nessuno è migliore di altri di fronte a Dio.
Ci hanno colpito le parole dell'omelia di don Davide Chirco. Attraverso il Vangelo ha spronato noi genitori e i bambini a migliorarci sempre, a non sentirci mai arrivati anche di fronte ai successi. È stato bello quando quando ha detto che non basta essere sempre in prima fila, dimostrare che siamo bravi e disponibili se poi il nostro operato non coincide con la purezza del cuore nel voler servire Dio in maniera disinteressata. Approfittiamo come famiglia nel voler applaudire, non solo con le mani, ma con il cuore il nostro Arciprete Don Nicola Patti e tutte le catechiste per aver portato una ventata di rinnovamento e di freschezza nella nostra comunità compatibilmente con l'evolversi delle generazioni.
Grazie
Rosaria Indelicato
Si prosegue insieme dialogando! Oggi lo stare insieme, anche con le famiglie, è stato molto interessante e costruttivo, mi ha coinvolto personalmente tantissimo, ci sarò sempre perché si cresce insieme!
Accoglienza bimbi e genitori in chiesa! Sono ritornata di nuovo bambina, una sensazione bella quella di oggi pomeriggio quando anche io all‘età di mio figlio frequentavo tutto quello che di bello si faceva in chiesa! Quando la chiesa coinvolge le famiglie vuol dire che non siamo da soli ma tutti insieme possiamo fare tanto! Valerio è stato affascinato da tutto quello che ha preceduto la S. Messa e dalle parole del seminarista Daniele. Il suo discorso ha coinvolto i bambini nella funzione in chiesa. È stato molto chiaro nello spiegare e paragonare la nostra tavola di casa a quella che si apparecchia in chiesa, mi è piaciuto fare la passerella in chiesa lo rifarei nuovamente!
Grazie a tutto lo staff!
Grazie Don Nicola Patti! ❤️
Valerio Bono, Aurora Greco.
14.Rubrica: Franciscus Papa
"Il cambiamento climatico può essere affrontato soltanto attraverso una corresponsabilità mondiale, una solidarietà fondata sulla giustizia, sulla condivisione di un destino comune e sulla coscienza dell'unità della famiglia, progetto di Dio per il mondo".
(Papa Francesco alla Cop26)