10° anniversari di nozze a cura dell'Azione Cattolica
Carissimi, oggi la comunità parrocchiale e l’azione cattolica, vi ha riuniti nella casa del Signore, per rinnovare il vostro SI’ davanti a Dio e ringraziarlo per il raggiungimento di questo traguardo.
La famiglia, piccola cellula dell’opera di Maria , è una “piccola Chiesa” come l’ha definita S. Giovanni Paolo II, perché modellata proprio su quella famiglia di Nazareth, su quella famiglia che viveva nella maniera piu’ concreta e divina, con Gesu’ presente in mezzo ad essa.
Essa è il centro naturale della vita umana, il luogo dove s’impara ad amare, dove si apprende l’arte del dialogare, della comunicazione interpersonale.
Ed è proprio attraverso la comunicazione che la famiglia cresce, si arricchisce, esprime i propri sentimenti, i propri bisogni, si evolve.
Oggi, la crisi del dialogo e della parola all’interno del nucleo familiare, sta generando un’atmosfera di silenzi che impediscono il confronto e le relazioni empatiche.
Computer, tablet, smartphon, fanno ormai parte dell’arredo di tutte le nostre case, tutti strumenti che stanno erodendo le relazioni umane, strumenti incapaci di farci distinguere la Zizzania dal buon grano.
La pandemia e il lockdown hanno determinato e continuano ancora oggi a determinare, quello che i
Psichiatrici chiamano: “sindrome da ritiro sociale” dove genitori e i figli vivendo in casa, comunicano con il mondo esterno solo attraverso la tastiera o chattando con il telefonino.
Papa Francesco afferma con forza l’importanza della comunicazione, un tesoro prezioso che bisogna tutelare e custodire.
La famiglia è il luogo privilegiato dove ogni persona impara a dare e riceve amore, luogo dove gli uni si sacrificano per gli altri e difendono la vita.
Voi genitori, siete la vera scuola delle virtu’ umane, dei valori morali e cristiani, quelli che trasmettono la fede ed educano i propri figli alla preghiera.
Allora cari genitori, pregate con i vostri bambini, prima che essi vadano a dormire, inginocchiatevi con loro, insegnategli come farsi il segno della croce e a recitare una breve preghiera, perché i bambini tendono ad imitare i propri genitori.
Pregare in famiglia ha un’efficacia particolare, perché Gesu’ ha promesso che quando: “due o tre sono uniti nel suo nome è in mezzo a loro.”
E se LUI è li, come potrà il PADRE non ascoltarli?
Oggi la famiglia ha bisogno della Sua protezione, Gesu’ ha lasciato detto:” chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, picchiate e vi sarà aperto.”
Solo con la preghiera possiamo mantenere cristiana la nostra famiglia, renderla capace di resistere alla seduzione del mondo circostante, che la vuole dissacrare e ridurla ad una insanabile convivenza.
Per immunizzarla da questo contagio, dobbiamo costruirla come una piccola “Chiesa domestica” un luogo dove Dio è sempre presente, anche con le immagini sacre, luogo dove Dio viene supplicato, ascoltato e lodato, luogo prima scuola di preghiera.
Non dimentichiamoci delle nostre radici cristiane e abituiamoci ad ABITARE la nostra comunità parrocchiale, viverla, in quanto nostra, perché la comunità è famiglia di famiglie.
Ringraziamo allora il Signore, volgiamo il nostro sguardo su Maria, vaso insigne di devozione, affinchè avvolga nel suo amore di Madre tutte le famiglie qui riunite e li faccia simili alla sua, con Gesu’ e Giuseppe suo sposo.
AUGURI……. a tutti un sereno e felice Natale
Viola Buffa
(La Presidente Parrocchiale)
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