Domenica della Divina Misericordia

Unità Pastorale Campobello di Mazara
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Domenica della Divina Misericordia

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Pubblicato da Don Nicola Patti in Lettere del Parroco · Domenica 08 Apr 2018
Tags: DIVINAMISERICORDIA
BUONA DOMENICA DELLA DIVINA MISERICORDIA
   
Carissimi, la Misericordia divina è il Risorto!
Oggi, DOMENICA DELLA DIVINA MISERICORDIA, Il Risorto entra a porte chiuse, ti raggiunge là dove sei: "PACE A VOI".
Questa Pace si compie in chi l'ascolta.
Questa Pace, dono del Risorto, è la Misericordia di Dio!
Il Risorto vive! Tu rivivi nel Risorto!
Questo è un fatto Nuovo, inaudito, anche se Gesù lo aveva annunciato:  "Il Figlio dell'uomo dovrà patire... ma il terzo giorno risorgerà".
Ma i discepoli avevano compreso?
Il Risorto rimane inconoscibile. Tutto è incomprensibile.
Il Risorto si fa compagno paziente di cammino con i discepoli di  Emmaus: "Stolti e lenti di cuore nel credere alle scritture... Lo  riconobbero nello spezzare il pane". Diranno poi quei discepoli: "Non ci  ardeva il cuore mentre conversava con noi lungo la via"?
Nel vangelo di oggi la pazienza del Risorto con Tommaso.
A Tommaso non basta sapere del sepolcro vuoto o che altri hanno incontrato Gesù e mangiato con Lui.
Tommaso vuole toccare il Corpo del Risorto: "Se io non vedo e non tocco non crederò".
Lo scandalo della Croce ha segnato la sua carne, la sua persona.
Tommaso amava il Signore; ora spiritualmente è morto; può essere  soltanto destinatario di un atto assoluto di misericordia: essere  toccato e guarito nella sua incredulità. Solo le piaghe gloriose del  Risorto possono curare la sua ferita mortale.
Otto giorni dopo Gesù  stette di nuovo in mezzo a loro. Capisci? Stette!: è un fatto che  accade. Tu non decidi niente! Puoi solo aprire il tuo orecchio alla voce  del Risorto che si manifesta; puoi solo avere un minimo di umiltà e,  anche stremato e impaurito come sei, tendere, tremante, la tua mano:
"Tommaso, guarda le mie mani e i miei piedi. Metti la tua mano nel mio costato e non essere più incredulo ma credente".
E Tommaso:
"Mio Signore e Mio Dio!"


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