Domenica della Divina Misericordia

Unità Pastorale Campobello di Mazara
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Domenica della Divina Misericordia

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Pubblicato da Don Nicola Patti in Orazione · Domenica 11 Apr 2021
Tags: DomenicadellaDivinaMisericordia
Seconda domenica di Pasqua (anno B) Giovanni 20, 19-31

"Pace a voi!"
"Tommaso perché mi hai veduto hai creduto"

Carissimi, abbiamo celebrato la domenica della divina misericordia che chiude l'Ottava di Pasqua.
Quel giorno di pasqua era iniziato con l'esperienza delle donne.
“Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino” (Gv 20, 1). Così si apre il racconto della risurrezione nel vangelo di Giovanni. Una tomba vuota.
“La sera di quel giorno, il primo della settimana” (e siamo al vangelo di oggi), degli uomini stanno sbarrati per timore dei giudei. Una condizione ancora più triste rispetto a quella delle donne che di buon mattino si erano recate al sepolcro.

Giovanni nella sua Prima Lettera scrive: “Quello che era da principio, quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo della vita... quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi (1 Gv 1, 1.3).
Sono verbi di un raffinato senso teologico.

Nell’esperienza dei discepoli c’è un un udire (l’annuncio della Pasqua), c’è un vedere e un toccare.   Tommaso dirà: “Se non vedo (Orao) nelle sue mani il segno dei chiodi... e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo (Gv 20, 25).

Il verbo “vedere” in greco si esprime con diversi termini, con sfumature e significati differenti: “Orao”, “teoreo”, “blepo”.
“Orao”(ossia vedere con la vista interiore, quella della fede). Tommaso dunque non è un curioso o un incredulo nel senso di un duro di cuore.
Gesù disse a Tommaso: "Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani".
Gli rispose Tommaso: "Mio Signore e mio Dio!".

Ritornando al racconto della tomba vuota la Maddalena porta la notizia a Pietro e a Giovanni. Giovanni arriva per primo alla tomba ma non entra: “Si chinò, vide (“Blepo”) i teli posati là...” (Gv 20, 5). Si tratta, per Giovanni, di un primo atto, di un semplice vedere da un punto di vista materiale.

Giunse poi Simon Pietro “entrò nel sepolcro e osservò (Teoreo) i teli” (Gv 20, 6). “Teoreo” ovvero una vista di qualcosa che è a metà  tra la fisicità e la contemplazione. Pietro intuisce che c’è qualcosa di straordinario ma non riesce ad andare oltre e a credere pienamente.

Allora Giovanni entrò e “vide (Orao) e credette” (20, 8). La fede di Giovanni è piena.

E dopo il riconoscimento di Gesù che dice alla Maddalena: “Donna, perché piangi”? (Gv 20, 15), e successivamente la chiama per nome: “Maria!”, lei corre ad annunciare ai discepoli: “Ho visto (Orao) il Signore!” (Gv 20, 18)

Il verbo incarnato, il Crocifisso Risorto, è la misericordia del Padre.
Abbiamo udito la sua voce ("Pace a voi!") annunciamolo Risorto ("Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi"); invochiamo e  professiamo la misericordia di Dio riconoscendo il Cristo nel volto dei fratelli; tocchiamolo nelle piaghe sofferenti dell’umanità.

Buona domenica della divina misericordia


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