Mandato catechistico 2020/21

Unità Pastorale Campobello di Mazara
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Mandato catechistico 2020/21

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Pubblicato da Angela Stallone in Lettere · Mercoledì 23 Dic 2020
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Mandato catechistico 2020/21
Carissime catechiste,
Vorrei iniziare questo mio messaggio con il dirvi GRAZIE, dal profondo e con tutto il cuore. Grazie per la testimonianza di fede e di carità concreta che vivete a servizio di tutta la comunità parrocchiale, grazie per tutto il tempo che regalate a questi ragazzi e alle loro famiglie, grazie per la passione che mettete nel preparare e condurre le attività, grazie per la pazienza e la tenacia nel non mollare anche davanti alle delusioni e dentro alle fatiche. So bene che, nonostante l’iniziale e naturale smarrimento, la situazione generata dalla pandemia non vi ha fatto arrestare, né vi ha fatto prendere congedo dai vostri impegni. Al contrario, vi siete subito messe al lavoro, dando spazio alla creatività e a forme nuove di collaborazione per non restare lontane dai ragazzi della catechesi e dalle loro famiglie e continuare ad accompagnarli con un messaggio, con una videochiamata, con una riunione virtuale, insomma con tutto quello che la fantasia, unita ai potenti mezzi di comunicazione, ha reso fattibile. Per tutto questo sento di dirvi grazie dal profondo del mio cuore.
Nel periodo del lockdown, avete dovuto trovare nuovi linguaggi, osare nuove strade, per raggiungere i ragazzi chiusi in casa per proteggersi dal covid-19. Voi vi siete trovate davanti ad una situazione inedita e non vi siete arresi di fronte alla difficoltà di incontrare i vostri ragazzi. Avete vissuto una nuova esperienza di catechesi. Sono sicura che avete potuto annunciare il Vangelo solo laddove avevate costruito relazioni vere e reali, che in questo tempo possono essere state mediate, ma non sostituite, dai social. Avete scoperto quanto è importante “camminare accanto” nell’accompagnamento della crescita di fede, anche se in modalità diverse. In questi mesi siete tornate ad incontrare i vostri ragazzi, inizialmente per un saluto e una celebrazione e poi con alcune attività.
Senza dubbio, stiamo attraversando un passaggio particolare della vita personale, familiare, sociale, ecclesiale. Un passaggio non semplice sotto tanti punti di vista. E, tuttavia, come ogni momento di crisi, anche questo reca in sé una riserva di grazia e di verità che siamo chiamate ad accogliere. Questo è un tempo nel quale, attraverso l’esperienza della mancanza, stiamo comprendendo ancora meglio come la nostra fede cristiana si dia nell’incontro con un volto e una storia, quelli di Gesù di Nazaret, attraverso i quali Dio continua a venire verso di noi. Egli non si è accontentato di dirci qualcosa di sé, ha fatto molto di più: ha svelato il suo volto, è venuto a trovarci, ha preso su di sé ciò che era nostro e poi ci ha donato tutto ciò che era suo. Questa è la ragione per la quale la nostra vita cristiana non può fare a meno dell’incontro, della convocazione, dell’incrocio del volto col volto, la bellezza della nostra vita sta nel “noi”, non nell’io. Facciamo di tutto perché i ragazzi non si sentano soli, quasi abbandonati.
Ma soprattutto avete assunto l’impegno di insegnare ai ragazzi la capacità di guardare dentro loro stessi. I giovani hanno sete di valori, di sentimenti, di fede, ma spesso non riescono a trovare queste caratteristiche nel mondo moderno.
Avete quindi acquisito un rapporto “speciale” con i ragazzi e avete potuto così soddisfare anche la loro sete di conoscenza, di sapere, fornendo loro uno strumento che da duemila anni è sempre valido, sempre di aiuto alla preghiera personale: il Vangelo, proponendoglielo in modo che possa essere apprezzato anche dai più piccoli.
Mai come in questo tempo dobbiamo essere capaci di costruire ponti, di curare relazioni, di non lasciare nessuno solo.
Viviamo questi giorni non come una parentesi che si è aperta e che tutti speriamo possa chiudersi quanto prima possibile, ma come un’occasione per crescere, per individuare meglio ciò che è essenziale, per comprendere di più quelle dimensioni della vita che non possono assolutamente mancare. Per tutto questo vi dico grazie!
Cari genitori, care mamme, un pensiero grato va a voi: in questi mesi siete tornati ad essere i primi catechisti dei vostri figli che, con la preghiera, la parola, la narrazione, l’esempio, avete formato a sentire il Signore vicino “nell’aula catechistica domestica”. Non perdete quello che, in questo tempo, il Signore Gesù vi ha fatto riscoprire: continuate ad essere i primi educatori nella fede dei vostri figli! Ora però è il tempo di tornare in comunità: le porte delle nostre parrocchie sono spalancate e, nel rispetto delle norme vigenti, vi aspettano insieme ai vostri figli, per continuare a camminare nella fede. Aiutate i vostri ragazzi a vincere la pigrizia che forse in questo momento li può bloccare. Continuate a “fare famiglia” nella grande famiglia della parrocchia!
Lo Spirito Santo continui a soffiare forte e a plasmare le nostre vite e a farci sentire catechiste “sempre”, nella vicinanza e nella distanza fisica, nella ricerca di nuovi linguaggi, in una testimonianza di vita, che è la parola più efficace con cui Egli forma sempre nuovi discepoli del Signore.
. Vi ringrazio di cuore per quello che fate, ma soprattutto perché ci siete nella Nostra Chiesa. Rimaniamo con Cristo cerchiamo di essere sempre più una cosa sola con Lui; seguiamolo, imitiamolo nel suo stile, nel suo andare incontro ad ogni uomo.
Grazie per quello che siete stati in questo tempo!
Grazie per quello che continuerete ad essere!

La Responsabile della catechesi
Angela Stallone




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