Liturgia della Domenica

Unità Pastorale Campobello di Mazara
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Liturgia della Domenica

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Pubblicato da Don Nicola Patti in Orazione · Domenica 23 Mag 2021
Tags: PENTECOSTEannoB
La Pentecoste era una festa ebraica molto antica, celebrata cinquanta giorni dopo la Pasqua: commemorava l’arrivo del popolo di Israele al monte Sinai, in cui Mosè riceve la Legge da trasmettere al popolo.​

Negli Atti degli apostoli (At 2, 1-11, prima lettura) Luca colloca la discesa dello Spirito Santo nel giorno della Pentecoste a significare la nuova legge nello Spirito: il fragore, il vento le lingue di fuoco sono immagini veterotestamentarie.​

Nella Pasqua di Cristo e nel dono dello Spirito è redenta la nostra vita: finalmente il discepolo sperimenta la pienezza della grazia e può portare frutti buoni: “La Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo” (Gv 1, 17). Nella seconda lettura, tratta dalle lettera ai Gàlati, San Paolo elenca Il frutto di chi vive secondo lo Spirito (Gal 5, 1 6-25): “Il frutto dello Spirito è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, d’omonimo di sé; contro queste cose non c’è Legge”. È lo Spirito stesso infatti che offre i suoi frutti e gli effetti della sua inabitazione nel cuore dei credenti; frutti di grazia che si oppongono alle opere della carne. Non siamo salvati in virtù della Legge ma per dono della grazia: Cristo ha compiuto la Legge e ci ha donato lo Spirito. Tant’è che San Paolo nella sua Prima lettera ai Corinzi scrive: “Anche se io fossi consapevole di colpa alcuna non per questo sono giustificato” (1 Cor 4,4).​

Lo Spirito Santo che dall’eternità narra l’amore del Padre e del Figlio diventa ora “canto” e vita nel cuore dei credenti. La Pasqua di Cristo è in effetti dono pieno di redenzione, ma senza il dono dello Spirito Santo la passione morte e risurrezione di Gesù sarebbe rimasto un evento storico compiuto 2000 anni fa, di cui oggi non ne avremmo piena percezione ed esperienza.​

Lo Spirito Santo, il “Paràclito”, dice Gesù ai suoi discepoli,“darà testimonianza di me”; è il vangelo di questa domenica di Pentecoste (Gv 15, 26-27; 16, 12-15). Ovvero, lo Spirito Santo dà piena efficacia alla Pasqua di Cristo: “Quanto verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità... e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà”. Lo Spirito Santo, nel tempo della Chiesa, continua ad annunciare e a compiere ciò che Cristo ha già annunciato nel suo tempo storico e compiuto nella sua passione, morte e risurrezione: “È compiuto!”. E, chinato il capo, consegnò lo spirito (Gv 19, 30).


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